ACQUARIUS RACCONTI LIQUIDI CON PANNA

Racconti, poesie, pensieri, prosodie, ricordi e anche immagini, video, musica. Liquidi come possono essere i sogni, la memoria, lo svolgersi dei pensieri, la realtà che sfugge a definizioni e limiti. Con panna perchè è bello essere golosi. Di tutto.

Montaggio creato Bloggif

Thursday, December 13, 2012

UNO

ED E' MEGLIO NON ASCOLTARE,

 TI HO VISTO SCOMPARIRE DIETRO L'ANGOLO,

                                                                                             (TUTTO QUEL BRUSIO
                                                                                             DI GENTE FAMELICA
                                                                                             POTERE-AVERE
                                                                                             A CONTENDERSI GLI SCRANNI)

 LIBERTA'

 CON QUEGLI OCCHI VERDI

 DI UN RAGAZZO CON LA CHITARRA IN SPALLA

 E DICEVANO CHE I LIBRI A FORMA DI CASCHI SON VIOLENTI

 I ROZZI PARCHEGGIATI IN EMICICLO

 SBAVANTI SUI LORO DENARI



immagine: opera  di JSG Boggs "Tan dollars" ( JSG Boggs Art Money)




Saturday, December 01, 2012

VANNA NICOLOTTI E VITTORIO VALENTE STUDIO D'ARS MILANO NOVEMBRE 2012




Vanna Nicolotti e Vittorio Valente - Studio D'Ars, Milano, Via Sant'Agnese 12/8 Milano.
Dal 27 novembre al 10 dicembre 2012. 
Orari: da lunedì a venerdì 16-19.30 - ingresso libero. 
info@fondazionedars.it www.fondazionedars.it
La mostra, organizzata in collaborazione con la Galleria Punto Due di Calice Ligure di Daniele Decia presenta due artisti che, per percorso e formazione, possono apparire decisamente all'opposto. Eppure, proprio da questa distanza nasce una sorta di complementarietà. Si crea così un dialogo vivace e profondo, una riflessione che li avvicina e che ha come temi fondamentale spazio e materia. 
Vanna Nicolotti inizia a Milano negli anni '60. Aderisce allo spazialismo, movimento che teorizzò che l'arte dovesse appunto varcare i limiti della tela, della cornice stessa e della materia, allargando il proprio campo attraverso nuove forme e tecniche espressive. La ricerca della struttura, nel lavoro di Vanna Nicolotti, è di puro rigore, infatti l'artista si può annoverare anche tra i Maestri del Rigorismo. 
Vittorio Valente inizia la sua attività artistica nel 1987 occupandosi del rapporto arte-scienza. La sua ricerca sull'uso del silicone, lo ha portato a sperimentare e a approfondire nell'arco di più di venti anni le molteplici possibilità offerte dal materiale. o, da cui ha ottenuto forme e pigmentazioni assolutamente nuove. Nel 1993 è tra i fondatori con Omar Ronda, Tommaso Trini del movimento Cracking Art. 
Nel video, presentazione della mostra di Grazia Chiesa, (Studio D'Ars Milano) e due interventi degli artisti Vanna Nicolotti e Vittorio Valente.

Musiche di KraftiM brano Seim album FraxurY) 
Eivissa Salinas feat DJ HSERES brano New Day

Saturday, November 24, 2012

25 novembre 2012 GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE


100 Morte che non contano 

Contro la violenza sulle donne






pubblicato in data 18/nov/2012 da 
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne 2012, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura invita a contare lentamente da 1 a 100. Sono oltre cento le donne uccise quest'anno da maschi-killer. Stiamo assistendo a un'inaudita escalation di violenza. Si chiama femminicidio. Violenza per lo più domestica: i killer sono ex-compagni, mariti, partner, padri. Killer che odiano, killer che non amano, killer che violentano la parola "amore". E quante sono le vittime, sempre donne, dei tanti altri tipi di abusi e violenze sessuali? Contiamo fino a 100, e ben oltre 100, molto, molto oltre. Barbarie, ignoranza, inciviltà sono violenza. Chiediamo a voce alta civiltà, cultura, progresso. Contro il femminicidio, contro il machismo. Contro ogni violenza sulle donne.
Calligrafia: Francesca Biasetton.
Regia: Serena Gargani.
Testo: Luca Borzani e Nicla Vassallo.






25.11.2012  GIORNATA MONDIALE 
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE




Wednesday, November 14, 2012

European Strike #14N





Alle radici della Libertà di Norman Zoia pubblicato su IL PIAVE 14 novembre 2012


Un ciclo di tre Incontri aperto da un'affascinate storia della Repubblica della Carnia e dell'Alto Friuli, là dove si anticiparono talune conquiste dell'Italia Repubblicana.


In collaborazione con la Città di Motta, l'ANPI e l'Associazione Il Viale, i ragazzi del gruppo promozione sociale e culturale Fucina 4 organizzano tre serate sulla Resistenza, alle radici della libertà e della democrazia. Il primo appuntamento è con il film di Marco Rossitti realizzato anche col contributo dell'Università degli Studi di Udine e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Vi si racconta come una quarantina di Comuni friulani e veneti vennero liberati dall'occupazione nazi-fascista grazie alla costituzione di una Repubblica partigiana comprendente tutte le forze politiche democratiche. Il film rientra nell'ambito delle iniziative volte a valorizzare la ricerca storica dell'intera area dell'Alto Friuli al fine di facilitare la trasmissione della Memoria e attivare un confronto intergenerazionale. Al termine della proiezione - come ai bei tempi - seguirà dibattito (con intervento dello sceneggiatore Carlo Tolazzi). Si proseguirà poi, con gli stessi orari enella stessa sede, giovedì 22: Incontro tenuto dallo storico e docente universitario Alessandro Casellato, per concludere la rassegna il 29 alla presenza del presidente Anpi Umberto Lorenzoni.



Monday, November 12, 2012

KENDRICK LAMAR SECTION SECTION.80 (FULL ALBUM)



Hip Hop lyric site RapGenius named this the best Hip Hop album of 2011, and Hiphop DX gave it "Album Of The Year" Song list below. 

1. Fuck Your Ethnicity 0:00
2. Hol' Up 3:44
3. A.D.H.D 6:37
4. No Makeup (Her Vice) 10:13
5. Tammy's Song (Her Evils) 14:08
6. Chapter Six 16:50
7. Ronald Reagan Era (His Evil) 19:32
8. Poe Mans Dream (His Vice) 23:08
9. The Spiteful Chant 27:31
10. Chapter Ten 32:52
11. Keisha's Song (Her Pain) 34:08
12. Rigamortis 37:55
13. Kush & Corinthians (His Pain) 40:43
14. Blow My High (Members Only) 45:49
15. Ab-Soul's Outro 49:24
16. HiiiPower 55:15

Saturday, October 13, 2012

RUBBER MAN AT LARGE OUT OF HIS PLASTIC WORLD

68mo ANNIVERSARIO ECCIDIO DI MARZABOTTO 7/10/2012 ANPI ATM E ANPI BARONA MILANO

DOMENICA 7 OTTOBRE 2012 68mo anniversario dell'eccidio di Marzabotto: Orazioni ufficiali • Valter Cardi - Presidente Comitato Onoranze caduti di Marzabotto • Romano Franchi - Sindaco di Marzabotto • Saluto di Kareem Kheder - Sindaco di Halabja • Massimo Zedda - Sindaco di Cagliari Arrivo staffetta della Memoria da Colle Ameno, Sasso Marconi a Marzabotto Alla Commemorazione erano presenti tantissime rappresentanze da tutta Italia, dei gonfaloni dei Comuni, delle Province, delle Regioni e bandiere delle Associazioni combattentistiche e partigiane. Alla manifestazione è stata presente tra le altre ANPI Barona e ANPI ATM in una numerosa delegazione. Musica Unama Doniu Orlagia DOMENICA 7 OTTOBRE 2012 www.jamendo.com

CARSTEN NICOLAI UNIDISPLAY HANGAR BICOCCA STEVE REICH NAGOYA MARIMBAS

Presso lo spazio Hangar Bicocca di Milano, si è inaugurata la mostra-installazione audiovisiva lunga circa 40 metri, curata da Chiara Bertola e Andrea Lissoni, intitolata Unidisplay, dell'artista tedesco Carsten Nicolai. Nato nel 1965 a Karl-Marx-Stadt, nell'ex Germania dell'Est Carsten Nicolai , artista visivo, musicista e produttore, è conosciuto per le sue installazioni e le sue performance che esplorano le connessioni tra visione, suono, architettura, scienza e tecnologia. Protagonista della scena creativa berlinese fin dagli anni 90, personaggio di spicco nell'ambito della ricerca contemporanea sul rapporto tra musica elettronica e immagini, darà vita ad una performance live il 29 novembre 2012 alle reo 21.00, con lo pseudonimo di Alva Noto, utilizzando un software in grado di generare in tempo reale pattern e segnali sonori sempre differenti. L'installazione Unidispaly si basa su di una serie di moduli di effetto visivo come forme astratte in continua mutazione, elaborate attraverso software in grado di attribuire colori e segni alla scomposizione del suono, che agiscono sulla percezione dello spettatore attraverso l'illusione ottica e attraverso effetti ottici ("flickers" ovvero gli sfarfallii e composizioni di linee e segmenti).La mostra sarà visitabile fino al 2 dicembre 2012.La musica è di Steve Reich: Nagoya Marimbas.

Tuesday, August 21, 2012



"KIND OF BLUE"

Non aveva mai frequentato prima una balera, un dancing di liscio e balli da sala. "Come ci si veste per andare a ballare? "Si chiese, dando un'occhiata alla copertina di Kind of Blue di Miles Davies, in bilico tra i libri sulla scrivania, appoggiata senza cura, poco prima, durante la preparazione dell'insalata e pronta a cadere in mezzo al disordine. Miles Davies andava benissimo per le sue insalate miste solitarie. Decise di dare giusto una sbirciata dentro il vecchio guardaroba con lo specchio, l'espressione del viso severa e uno sguardo che scandagliando gli anfratti del mobile scuro, somigliava a una telecamera a infrarossi in ispezione durante una vera e propria azione militare. Scosse la testa con un cenno deciso del capo. La bocca all'ingiù in una smorfia disgustata. Niente di adatto per il ballo. Vestiti grigi, camicie ancora più spente. Fantasie giallastre autunnali, scacchi sbiaditi, righe scolorite da pessimi lavaggi, cimeli hawaiani, - di quand'erano? - Ah il viaggio negli Sates nel 1980, roba stile Magnum PI e maglie con il collo blu stinto, - come mai non le aveva ancora eliminate - quella rossa del Che sbiadita a chiazze, caspita, anche quella con Ho Chi Minh pennellato sopra uno sfondo verde militare. Ricordi. E uno spazio di tempo, una voragine gigantesca tra quei pezzi d'epoca saturi di ideali e militanza politica e il tempo attuale, la data segnata sul suo calendario da tavolo. "Ci vuole del vino per guardare meglio dentro l'armadio e molto coraggio per accettare l'invito ad andare a ballare con Anita." Pensò con il sarcasmo di cui era capace e che gli piaceva sentirsi scorrere dentro. Lo aiutava a sentirsi sveglio, lucido, privo di falsi sentimentalismi nei confronti di qualsiasi cosa gli potesse accadere. E non è che accadessero molte cose. Intanto, sottilissimo come un segno grafico, bruciante come un graffio di gatto sulla pelle, Miles Davies gli invadeva i pori. Si lasciò andare di colpo di schiena sul letto. Rimase lì fermo, incredulo di tanta audacia aspettando il dolore. Non successe niente. Dal basso, altezza stomaco, gli saliva invece una specie di pulsazione ritmica. Sentiva i battiti cardiaci propagarsi nel corpo, alle spalle e poi di nuovo giù, alle anche e alle gambe. Tra le gambe. Andava insieme alla musica e per conto suo questa sorta di inquietudine e di energia che facevano sembrare il suo corpo pronto a spiccare un salto. Una bruciante deliziosa fitta tra le gambe.Rimase lì, gli occhi spalancati per la sorpresa, le spalle alzate involontariamente, vicine al capo, ad ascoltare, tendendo le orecchie e le membra, allargando le braccia e le labbra in un sorriso timido che gli parve anche un po' stupido. Aveva incontrato Anita nel parco non lontano da casa, il giorno precedente, di mattina. Non ci andava mai in quel misero agglomerato di alberi ed erba giallastra mista a terra. Un luogo che generava in lui tristezza e malinconia, gli causava veri e propri attacchi di panico o quella che a lui piaceva chiamare depressione chimica. Un modo come un altro per non cedere alle lusinghe di sedute psicoanalitiche cui aveva resistito indomito e giustificare l'assunzione di grandi quantità di farmaci di tutti i tipi che lo tenevano molto impegnato durante il giorno. Il parco. Lo intristiva. Lo irritava. Troppi bimbi, rumori, biciclette, voci, risate, urla. Troppa vita a quell'ora. Preferiva la sera tardi, quando ci trovava solo i proprietari di cani che si aggiravano veloci e concentrati, i passi contati e la fretta di tornare a casa. Ci era passato attraverso a quell'ora alla ricerca di una strada breve. Pensava al fresco degli alberi e all'ombra. Aveva camminato senza nemmeno guardarsi intorno, come se volesse nascondersi, il desiderio imperioso che nessuno lo notasse. Restare invisibile che superba delizia. Cosa che gli riusciva benissimo e non grazie alle sue capacità, piuttosto a causa del suo aspetto dimesso e anonimo. Un uomo vestito di grigio, che emanava vibrazioni grigie ton sur ton. Qualcuno che si può confondere con un muro o un marciapiede. Anita al contrario si mostrava come una vera esplosione di colore. Quella mattina stava seduta al sole, su di una panchina. Una donna bionda, rotonda, occhi chiari, seno forte, abbondante, sorriso pronto a scoccare a ogni parola. Non l'aveva nemmeno vista piegato com'era su se stesso, teso nello sforzo di scappare via veloce da tutta quella luce, verso gli alberi più avanti. E lei lo aveva apostrofato con un "Ha le scarpe slacciate, faccia attenzione a non inciampare", una frase di una banalità imbarazzante. Da principio non l'aveva sentita e lei aveva ripetuto il suo avvertiemnto accompagnandolo con una risata leggera, appena velata d'ironia. E lui si era fermato, con il sole negli occhi, come se annaspando, emergesse con la testa di colpo dall'acqua per prendere aria, come se qualcuno irrompesse nel silenzio di una stanza deserta gridando e rivolgendosi proprio a lui, impalpabile e incolore. Aveva provato stupore, nervosismo, quasi ira. Il sudore come acqua scivolava da tutto il suo corpo fermo davanti a lei. Si sentiva incapace di trovare una risposta adeguata. Disse solo, "So badare a me stesso ma grazie". Avrebbe voluto dirle - ehi tu cosa credi che sia così rincitrullito..non ti impicciare - ma il viso di lui suo malgrado, stava già stirandosi in un sorriso quasi melenso. Lei aveva subito infilato una dietro l'altra, tante di quelle parole, tutte addensate, rapide, succulente come pietanze saporite, tintinnanti come bicchieri accostati in un brindisi. Non riusciva quasi a sentirla, seguiva il flusso. Lei raccontava delle figlie sposate, dei nipoti. Cibo, ricette appetitose, le notti in terrazzino, per il troppo caldo, sdraiata su di un materassino di gomma, il divorzio tardivo da un marito sempre assente, le amiche, l'adorazione per il mare e il sole. Lui guardava la sua bocca, i suoi occhi, il seno, poi spostava di nuovo gli occhi verso gli alberi e poi di nuovo sulle mani di lei, sul vestito rosso di lei. Non riusciva a decifrare l'ondata di sensazioni che gli disarticolava le braccia e le gambe, che lo faceva sentire una marionetta afflosciata, un tenue senso di nausea, un dolore al petto, rabbia, tentazione di prenderla a schiaffi e un incontenibile immenso desiderio che quel traboccante scroscio di parole non finisse mai. "Domani sera, andiamo a ballare con le amiche, - gli aveva detto Anita a un certo punto - vieni, che dici? Ci si diverte insieme e si ride e si beve qualcosa. E' bello ridere e ballare e scherzare, tiene lontani i cattivi pensieri di ogni giorno, facile no?" Scambio di numeri telefonici. " No, non ho il cellulare" - si era sentito dire lui - "Meglio" - aveva detto lei - "Non piacciono nemmeno a me." La bionda Anita lo aveva invitato a ballare. Si alzò lentamente dal letto, poi a scatti, goffamente. Nessun dolore alla schiena e alle gambe. Congiunse le mani all'altezza della bocca, aggrottando le sopracciglia. Gli era sempre parso, fino a quel momento, un gesto autorevole e intelligente. " Davvero molto autorevole" - pensò "Qui sul letto, un professore di lettere in pensione, di oltre settant'anni, in boxer grigi stropicciati, seduto con le mani giunte e la faccia corrucciata, e una inequivocabile erezione. Si toccò i capelli, la fronte un po' sudata e rimase in piedi fermo, tra la cucina e lo studio, in ascolto della musica. Appoggiò le mani alla schiena come per sorreggersi poi con passi lenti e cadenzati andò alla scrivania, si sedette pesantemente e compose il numero di Anita. Il segnale libero e poi la voce di lei, vivace, che sorrideva al telefono . "Carlo sei tu?" "Pronto, sì, ciao, sono Carlo - pausa - "Scusami, anche con le tue amiche ma stasera non verrò, sono troppo stanco, magari ci vediamo un'altra volta". Lo disse tutto d'un fiato per impedire al suo corpo di fargli cambiare idea. Perché in quel momento si sentiva con un'intensità feroce e inusuale un uomo nudo, eccitato, solo, fragile, terrorizzato da tutte quelle sensazioni e non un vecchio grigio, malaticcio, strenuammente protetto dall'insapore succedersi dei giorni e dal suo cinismo intellettuale. Riagganciò rapido e precipitoso sulla delusione di Anita e si versò un altro bicchiere di vino caldo. Poi rivolto verso la cucina, dove girava veloce la ventola e verso lo studio inondato dalla musica di Miles Davies disse "Sì, forse devo proprio comprarmi qualche vestito nuovo. Domani. Se non fa troppo caldo. Ma a ballare non ci vado, ho sempre detestato le balere, anche quelle dei festival dell'Unità. No, a ballare non ci vado." Ma mentre pronunciava quelle parole ad alta voce il suo tono era quasi scherzoso, la voce morbida e tenue, di un bambino che gioca.

Saturday, August 04, 2012



CALDO
PARTIRE PER QUALUNQUE POSTO
E PENSARE AD ALTRO
COME DIRE SVOLTARE
DIREZIONE AZZURRO
MAGARI FRESCO

Thursday, August 02, 2012

LIBRERIA "ACQUA ALTA" VENEZIA, CASTELLO






La libreria “Acqua Alta” di Luigi Frizzo a Castello, Venezia. I gatti, uno grigio e l’altro nero, una scala di libri che porta ad affacciarsi su di un canale. Sedili di libri, stampe, poster, maschere e sculture. Gondole e barche, vasche da bagno ricolme di libri. Una stanza dentro l’altra, un piccolo labirinto ovattato, foderato dai libri. Tutti i generi. Anche introvabili altrove. Si entra e si esce, da una corte ad una calle e di nuovo altre stanze. Come un percorso infinito. Torni indietro e ti sembra che le stanze non siano le stesse che hai visto e visitato poco prima. Ti aspetteresti di trovare il Cappellaio Matto e il proprietario forse un poco gli somiglia. Libri , centinaia ovunque per perdere completamente la nozione del tempo e del luogo. D’improvviso in fondo ad una stanza c’è l’acqua del canale e si ritorna sui propri passi e si può ricominciare. Ci son talmente tante cose da vedere e libri da scoprire che ci si può tornare in continuazione senza stancarsi. Un viaggio “letterario” tra acqua, parole, racconti e fantasia.

Sunday, July 15, 2012

IL SOGNO CAPOVOLTO



Sogno capovolto, liquido, acquoso, una sorta di reminiscenza tra ricordo e realtà... immagini libere sovrapposte,dimensioni materiali impossibili, così come la mente immagina o cerca nel mondo onirico, ad occhi chiusi o incantati da una visione fuori fuoco. Tutto in una notte d'estate tra es e infantili fantasie...

Tuesday, July 03, 2012

"L'ESTATE CALDA DEL NOSTRO SCONTENTO"

"In questa estate del nostro scontento" si continua a tagliare. Una ghigliottina gigantesca, una lama scatenata sulle nostre teste bersagliate di colpi. Ma non ce la faranno. Non ci vincerà l'inaridimento provocato dai decreti. Non annasperemo sotto i colpi inferti a tutti i diritti elementari che hanno intaccato e dissolto. Ci sono tanti tanti segnali ovunque che le coscienze sono vigili e consapevoli, che non si molleranno affatto gli ormeggi e terremo posizione con la nostra dignità, i nostri valori, quello in cui crediamo, le qualità che non potranno mai avere. Ora e sempre resistenza.

Sunday, June 10, 2012

MILANO DARSENA GIUGNO 2012



Immagini scattate a Milano, alla Darsena in un pomeriggio di giugno 2012.
Nel centro della Darsena la natura ha lavorato silenziosa creando un un ambiente tra stagno,fiume e campagna, popolato da cormorani, conigli, germani, anatre, nutrie e così via. Intorno i palazzi, le macchine,le panchine, i murales e il degrado urbano di bottiglie, plastica e spazzatura.
Da principio volevano fare un posteggio sotterraneo e l'impresa è fallita tra scandali,
incuria e mancanza di fondi. Ora si attende l'anno prossimo per una sua rivalutazione che la dovrebbe valorizzare e riportare alle sue origini. Nel frattempo qualcuno ha appeso ad una finestra un curioso cartello, in questo quartiere un tempo popolare e vivace e ora spesso al centro di polemiche per il chiasso, la sporcizia, il traffico e altre problematiche che affliggono gli abitanti.
Musica di Lumin brano Napali Upe
http://www.jamendo.com/

Saturday, June 09, 2012



MILANO DARSENA


ECOSISTEMA ADATTATO, TRA CONIGLI, PAPERE, CORMORANI E ALTRO. IN FONDO UN MOTOSCAFO, IL BATTELLO DEI NAVIGLI, BOTTIGLIE DI PLASTICA E SPAZZATURA. PAESAGGIO DILATATO AL CONFINE DI UN MONDO IN EBOLLIZIONE. STIAMO TUTTI CERCANDO LA NOSTRA IDENTITA', DISPERATAMENTE...

Monday, June 04, 2012

Tuesday, May 29, 2012


Da lontano i palazzi in costruzione nel quartiere Garibaldi Isola di Milano spuntano dalle case cambiando completamente il profilo della città. Illusioni di volumi diversi, di prospettive movimentate. Vetro che rifrange e riflette la luce bianca del cielo metropolitano. Luci che rimbalzando, percuotono le finestre delle case vicine piegandone gli infissi attraverso il calore sviluppato.E scontento. Rabbia degli abitanti delle case che all'ombra di questi mostri ne ricevono infuocate lingue di calore. Manca la luce in questi corridoi e quella che arriva brucia e dardeggia. Cemento, chilometri di cemento, passanti, corridoi, tunnel, pinnacoli che ammiccano con luci rosse stroboscopiche a testimoniare nella notte che quelle ombre di vetro e di cristallo ci sono e sono vere. Monoliti lisci, alti. Una città che cambia e non cerca l'armonia, non mette in relazione palazzi con ambiente verde vivibile. La città fantasma delle macchine e del traffico. E mentre si caccia da palazzi disabitati e in rovina la creatività dell'arte e della cultura,che avrebbe potuto donare loro una nuova identità, condivisione e vita reale, crescono nuovi funghi atomici d'acciaio, simbolo prepotente del potere e degli affari.

Thursday, May 17, 2012


17 maggio 2012 giornata mondiale contro l'omofobia
17th may 2012 The International Day Against Homophobia
OVUNQUE SCORRE UN FIUME....

Vento alternato al silenzio, al lieve suono dell'acqua. Rumori lontani. L'acqua si muove e scorre rapida, la corrente corre verso un altro corso d'acqua, qualche altro canale nel quale si butteranno altri affluenti, ai quali si ricongiungeranno altri ancora più avanti. Una rete. Una rete di energie, forza naturale. Ovunque scorre un fiume. Un fiume di idee, di voglia di rinnovarsi, di portare la propria esperienza e condividerla con altri. Di creare, arte, cultura, informazione. Condividere saperi, creare e prefigurare nuovi mondi, nuovi modi di concepire l'organizzazione sociale e i rapporti con la città. Lungo ogni fiume c'è un luogo come Macao, ci sono spazi autogestiti, c'è la voglia di dare vita a modelli democratici di produzione artistica e culturale. Un modo di vivere alternativo alla mercificazione e alla burocratizzazione della città. Ovunque scorre un fiume una rete, reti di canali, la rete di internet che ha promosso la primavera araba e occupy wall street ovunque. L'acqua scorre non la puoi fermare.

Monday, May 14, 2012

L'importanza di un'azione globale: take the streets, 12 maggio 2012,
in tutto il mondo, we are the 99 percent....

Wednesday, May 09, 2012


Mercoledì 9 Maggio 2012, 23:14

Angela Passarello Note di Confine

di Marina Ferrante


Lo Studio D'Ars di Milano ha ospitato Angela Passarello in una Personale di pittura e scultura, durante la quale hanno avuto luogo performance dell’artista, proiezioni video e letture poetiche. Giampiero Neri, ospite d'eccezione, ha letto, durante l'inaugurazione, alcuni testi tratti da Teatro Naturale. Passarello, agrigentina di nascita, trasferitasi a Milano, dal 1970 si occupa di narrativa, poesia, scultura e pittura. Ha al suo attivo numerose mostre e ha scritto le raccolte di racconti Asina Pazza, di poesie La carne dell'Angelo e le prose poetiche Ananta delle Voci bianche. È cofondatrice della rivista letteraria Monte Analogo. I dipinti esposti, di piccole e grandissime dimensioni, raccontano di un mondo ancestrale, velato da una sottile e misteriosa patina spirituale, in bilico tra sogno, iconografia primitiva, segni e forme animali vagamente antropomorfe, suggerite e delimitate da contrasti cromatici forti. Dal fondo scuro ma brillante delle tele di Passarello, emergono creature che si confrontano in un dialogo poetico quasi metafisico. Un rapporto tra unità grandi e piccole, tra diversi, che si guardano, si osservano, da piani differenti, come proiezioni in uno spazio cromatico molto simile ad un universo. Le sculture esposte (bronzo e ceramica) appartengono alla produzione più recente dell'artista, che negli ultimi anni ha focalizzato il suo interesse sulla materia come elemento dinamico, in trasformazione. Sculture chiaroscurali, dai volumi pieni, che mostrano l'essenza del movimento della materia, il suo divenire. Sono creature che sembrano mutare a seconda del punto di osservazione. Vuoti e pieni che allargano la percezione in diverse visuali prospettiche. L'elemento umano si fonde in forme cangianti, intrinsecamente e dialetticamente connesse al mondo del sacro e del trascendente. I volti, ieratici e sospesi, rimandano alle nostre origini, la Terra, grande madre generante la vita. Alcune opere sono esposte a Milano fino al 14 maggio presso la Galleria 9 Colonne - SPE - Il Giorno in via Tadino 30.

Pubblicato da piave in data Mercoledì, 09 Maggio 2012

Saturday, May 05, 2012


Cucina di formica azzurro linoleum, le fioriture proibite sui cornicioni come davanzali, cibo comunque, e una finestra che si affaccia su di un bagno che in un corridoio temporale porta direttamente a Venezia, Canal Grande, stanze grandi anticamere scure, cavedi, calli, il suono dei vaporetti, lo sciabordio delle gondole. Un corridoio temporale avanti e indietro, sui tetti di roma, specchi, lumi e tavoli da the sontuosi, marmo a scacchiera, profumi e vestiti della nonna, odori di frittate della sera precedente, il pianoforte, la lunga entrata dining room e dance hall per le feste, manichini vestiti strani trovati per strada, quadri, tele, disegni, l'odore della china, i ritagli di giornale, le cassette dei pooh, la gioventù, mamma, la maternità, l'incoscienza, la troppa coscienza, la cattiva coscienza, l'amore, il desiderio impossibile, l'arte e l'intelligenza del sorriso distaccato, emozioni tenute dentro, custodite per paura, la paura, la gioia, il dolore, i sogni, l'alcool, la solitudine, gli occhi chiusi, il silenzio, la consolazione di un piatto di pasta, i figli, appendici pesanti, la noia questa sconosciuta, il mare e il sole, la fuga, verso le spiagge, i viaggi in tenda, i libri e la letteratura, per costruire un mondo diverso e non accontentarsi del reale, scappare dalla realtà, ammantareil presente e il passato di storie la vita, come un libro, i personaggi della vita nei libri, gli amanti, un marito, un padre e una madre, una gemella, gemelle, un unico corpo astrale, un legame viscerale, il legame della vita. La malattia, la negazione, vivere perchè altri lo chiedono, assente per il troppo patire, per cancellare il male, poca luce sempre più piccola, buio notte morte.
Pubblichiamo di nuovo anche l'articolo di Norman Zoia sul Piave sulla mostra antologica dedicata a Valeria D'arbela "Alchimie Vneneziane", Ca' Pesaro Venezia 2008
(Pubblicato da Piave in data Mercoledì, 04 Febbraio 2009)



COM'E' ALCHEMICA VENEZIA NEL CANTO DI VALERIA D'ARBELA
di Norman Zoia

Tornata nei rossi pascoli del cielo agli albori del nascente millennio, Valeria d'Arbela (1930-2002) ci ha lasciatoun'eredità di reticolanti segni e serenissimi colori.
I suoi lavori e si suoi pensieri hanno avuto il debito spazio nel contesto si una retrospettiva alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna "Ca' Pesaro" con il patrocinio dei Musei Civici Veneziani. Mezzetinte dal tenore talvolta placido (come il nome dell'amata sorella ispirato all'appellativo della città lagunare) o portatrici d'impeto marinaio (per una delle sue umane creature infatti, lei stessa pittrice e poeta - al maschile assoluto - dal mare ha preso il corrispondente battesimale e oggi Marina riconsegna in qualche misura quelle oscure sensazioni attraverso brandelli di alberi naufragati tra una briccola e un vecchio barcone o sul grigio acciottolato di una notturna calle, silenziosa come un sospiro interiore). Forme di un canto, dentro alle stanze di una personale impostazione del processo creativo, una corrente solo sua, che oltre agli scorci di un vissuto in perfetto stile dogaressa, ancorché popolare, contiene richiami agli altri suoi luoghi del quotidiano mestiere di sopravvivere (nel senso più alto, cioè di vivere sopra il delirio della moderna ottenebrante civiltà), citando Pavese, la sua luna & i suoi falò, ma anche il naviglio pavese, fino al biondo e malmenato Tevere. Tra un cavallo, uno specchio, un pontile, l'armatura di un inquieto cavaturaccioli o la preghiera profana di un giostraio... c'è dentro tutto: Dante, Sergio, Primo, il professor Ferrante, l'altra sua figlia Simonetta (pure lei in odore di poesia). E poi Pia e Ben e Antonello e Gianfranco e Sal e Angela e Lillo & signora. E la casa nel bosco sul Ticino, il circolo della donna, le gallerie, la dimora-veliero di Corso Genova dove le opere germogliavano con sofferenza e gioia sul tavolo della cucina, ai bordi di una spaghettata sempre pronta per tutti e tanta musica autoprodotta. E ci ritrovi i bar di Brera e moltitudini di suonatori e artisti di strada. E le puttane di una volta e il Capolinea del jazz e dei tram e le nostre paure, per almeno un po' dirottate in rimessa, fino alla prossima aurora. Oh, cari e teneri cartoncini bristol! Oh, dolci chine e dure arrampicate! Eppure ci saranno ancora storie da scrivere, da disegnare, da ballare, da piangere. Storie appena sfiorate da un brivido di sole. Storie che sono da sempre nel cuore. E nell'aria. Alla prossima allora. Ciao, Valeria!

Pubblicato da Piave in data Mercoledì, 04 Febbraio 2009

Thursday, May 03, 2012


ALCHIMIE VENEZIANE MOSTRA ANTOLOGICA DI VALERIA D'ARBELA
(8 MARZO 2008-27APRILE 2008) CA' PESARO, A VENEZIA.
AD UN DECENNIO DAALLA MORTE DELLA PITTRICE VALERIA D'ARBELA RIPUBBLICHIAMO IL LINK ALLA MOSTRA ANTOLOGICA CHE SI E' TENUTA NEL 2008 A VENEZIA A CA' PESARO:







Oltre 30 lavori tra dipinti e opere grafiche incentrate sul tema della città lagunare, tratteggiano il percorso umano e poetico di Valeria D’Arbela (1930-2002). Mostra e catalogo a cura di Giovanni Bianchi, Serena D’Arbela, Sergio De Lazzari e Dante Ferrante.
Nata a Firenze nel 1930, già nel 1943 Valeria D’Arbela inizia a disegnare e a comporre acquerelli su carta. A quindici anni la sua prima mostra personale viene allestita proprio a Venezia, a Palazzo delle Prigioni, alla galleria del celebre gruppo culturale dell’ARCO, nel dicembre 1945 dopo la Liberazione dal regime fascista. Dimostra subito una istintiva vena espressionista e le sue opere a china fanno scalpore, anche per i soggetti inconsueti di “umiliati e offesi”, tanto che si crea il “ caso Valeria”. Nel 1947 ottiene il premio Burano per l’artista più giovane, con il dipinto “Pali in laguna”. Nel 1950, frequenta la scuola libera del nudo di Armando Pizzinato e l’anno dopo parte per il Polesine, recandosi sui luoghi dell’alluvione, insieme allo stesso Pizzinato e ai pittori Giuseppe Zigaina e Leone Minassian. Aderisce al movimento realista, disegna il mondo del lavoro, con composizioni ispirate alle lotte operaie, a personaggi proletari, ai pescatori di Chioggia e Pellestrina, ai braccianti del Delta padano, pur conservando la sua vena espressionista.
Dà avvio a una fitta serie di mostre e rassegne (alla Piccola Galleria, alla Bevilacqua La Masa e al Pozzetto di Padova) e partecipa a premi nazionali e internazionali.
È inoltre invitata alla XXVIII Biennale di Venezia e a due Quadriennali romane.
In questo periodo ritrae Venezia, i suoi rii, gli squeri, a cui sempre ritornerà.
Trasferita a Milano nel 1963 approfondisce la sua visione artistica della pittura orientata verso un continuo scambio tra fantasia e realtà. Si concentra sulla riflessione sul concetto di dimensione urbana, col consenso particolare e l’incoraggiamento di Giuseppe Marchiori, Egidio Bonfante, Ruggero Jacobbi, Mario De Micheli, Raffaele De Grada ed Ernesto Treccani. Frequenta il Piccolo Teatro di Milano e la società artistica più viva del tempo. Espone in varie gallerie milanesi e in varie città d’Italia in mostre collettive nazionali e internazionali (a Milano alle gallerie Delle Ore e Del Mulino, all’Arte Centro San Maurilio, presentata da Carlo Munari, alla galleria Chiara). Dal 1970 i temi della città e della donna suggestionano fortemente la sua attività: cominciano i cicli pittorici dedicati alla “città disumana”, alla donna rappresentata come oggetto di violenza e soggetto di bellezza (ciclo dei “Murders). Poi è la volta degli echi della contestazione giovanile degli anni 70 che vengono trasformati in rappresentazioni simboliche. Nel 1977 si trasferisce a Roma, apre uno studio-galleria, espone al museo di S. Egidio e in vari spazi italiani ed esteri, trasfigurando la natura e creando paesaggi fantastici e onirici, “luna-park” allegorici, eseguiti a china e a olio. Poi giungono le grandi tele dei mari e della rivisitazione di Venezia, città che può considerarsi a ragione la sua culla d’arte. Tra la fine degli anni ‘90 e il 2001 inaugura personali a Berlino, Parigi, Madrid. Gravemente ammalata non potrà partecipare all’ultima personale di Berlino “Nuovo Lunapark” e si spegnerà a Roma nel maggio 2002.

Wednesday, April 04, 2012

THE DAWN, L'ALBA IL NAVIGLIO, TRA LA NOTTE E IL GIORNO, MILANO)

La luce che cambia verso l'alba, d'inverno lungo il Naviglio, a Milano, nel silenzio tra la notte e il giorno...Pochi secondi a volte, solo un tempo veloce,separa la notte dal giorno, il tramonto dalla notte.
Eclectic Chill out Musica by Nhumo (www.jamendo.com/)

Tuesday, April 03, 2012



LA DINASTIA BRUEGHEL
Venerdì 23 marzo la mostra La dinastia Brueghel ha aperto i battenti, preceduta da un un grande spettacolo multimediale e pirotecnico e proiezioni sulla facciata neoclassica della Villa.
La dinastia Brueghel è un grande progetto internazionale, che ha portato a Villa Olmo il percorso pittorico della più importante famiglia di artisti fiamminghi tra il XVI e il XVII secolo attraverso una straordinaria selezione di oltre cento opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo.
La mostra, curata da Sergio Gaddi e da Doron J.Lurie, conservatore dei dipinti antichi al Tel Aviv Museum of art, racconta le quattro generazioni di pittori che hanno segnato indelebilmente l’arte europea.
Il capostipite Pieter Brueghel il Vecchio che indaga le follie, i vizi e le virtù dell’esistenza umana seguendo il percorso già tracciato da Hieronymus Bosch, del quale la mostra di Como presenta in esclusiva il capolavoro I sette peccati capitali. La relazione tra i due artisti è interessante, tanto che il Guicciardini arriva a definire Pieter Bruegel il Vecchio come il “secondo Girolamo Bosco”.
Peter Bruegel il vecchio trasmette ai figli Peter il Giovane e jan il Vecchio la sua abilità tecnica, il gusto del grottesco e della farsa.
Tra le opere celeberrime di Pieter Brueghel il Giovane spiccano a Villa Olmo la Festa di matrimonio all’aperto e due straordinarie versioni del Paesaggio invernale con cacciatori sulla neve.
Un’importante sezione dell’esposizione è dedicata ad artisti di grandissima qualità come Jan van Kessel, Abrahm e Ambrosius Brueghel, oltre a David Teniers il Giovane, legato alla dinastia dei Brueghel per aver sposato Anna, figlia di Ambrosius.
Una straordinaria selezione di disegni completa il piano generale delle opere e qualifica l’esposizione di Como, città che sempre più si caratterizza come punto di riferimento della grande arte.
The Smiths- The Headmaster Ritual

Wednesday, March 28, 2012

L'importanza della memoria



Di anno in anno la spiaggia viene mangiata dal mare. D'inverno, l'acqua saccheggia le dune rimescolando spuma e granelli di sabbia. Si porta via legni e tronchi ma ne restituisce anche di nuovi, giunti dopo lunghi viaggi diversi, scorrendo insieme ai fiumi. Ho paura che questa spiaggia sparisca. E non a causa del duraturo lavoro del mare. In fondo alla lunga spiaggia stanno costruendo un mostro che non ha nulla di marino. Il Mose, una complesso di dighe di cemento che dovrebbero arginare l'acqua.
Il mostro a più teste è stato partorito dall'avidità del potere. Quella parte di potere che non sente ragioni di fronte al profitto. Quando guardo verso l'orizzonte, dove si staglia la vecchia diga con il faro, vedo il groviglio di torri e muri artificiali nascondere la laguna e l'isola di s pietro. Mi ricordo di quella spiaggia, quanto era grande, florida, ricca di sabbia e di dune e di vegetazione. La sabbia d'oro un po' ferrosa che si scalda tanto al sole. Mi ricordo i pescatori. Ero piccola. E il mondo intorno mi sembrava grande,grandissimo. La spiaggia era grande e misteriosa. Il mare mi accoglieva, mi consolava, mi esaltava. Mi calmava. Quel posto, quell'oasi di mare e di piante, di gabbiani e di nidi, di pesca. Quel posto di biciclette che si stagliano contro il tramonto, sulla diga. Quel posto di saluti marinari e barche e grigliate sulla spiaggia di notte con la luce d'argento sul mare spennellata dalla luna brillante. Quella spiaggia vive nella mia disperatamente tenace memoria che cerca di mettere un velo davanti a tutto lo scempio che i miei occhi registrano. Noi siamo fatti di memoria. Memorie che ci mostrano chi siamo, che ci indicano dove andare e cosa cercare ancora. Anche il più piccolo ricordo compone la storia collettiva delle nostre vite. Così firmo le petizioni contro il mostro, continuo a parlare della spiaggia e di com'era per non dimenticare. E continuare a lottare.

Thursday, March 22, 2012


Caro Governo Monti
anzi,
Spettabile governo Monti
forse meglio,
Governo Monti,
Signori del Governo,
Signor Presidente del Consiglio,
Signori Ministri, ci sentite, da lassù? Vi vedo molto lontani, una preoccupante significativa distanza dal nostro pianeta. Qui base terra-paese-Italia-lavoratori, ci sentite? passo.
Dalla vostra piattaforma spaziale accessoriata, con quei bei vestiti stirati, le messe in piega fresche spruzzate di lozioni e lacche leggere, le cravatte cucite a mano, i gioielli di famiglia,le sciarpe di seta svolazzanti, le borse di pelle lucida, le lauree e i master nei cassetti delle vostre cabine personali, la vostra ricchezza e il vostro benessere talmente scontati da esser per voi acquisisti e secondari, da lì,voi affidabili professori, avete provveduto con ordine di priorità e dedizione, da veri secchioni, a riconfigurare e programmare la nostra prossima vita. Esistenze povere, impoveriemento, povertà. Avete lanciato il programma mancanza di futuro. Cosa faremo nei prossimi anni, signori professori, nerds della piattaforma lassù? Quale sarà la crescita del paese, la nostra crescita?, Ci danneremo perchè i nostri figli non avranno lavoro. Urleremo nella notte come lupi affamati perchè il lavoro lo avremo perso anche noi.Perderemo insieme alle cose materiali, la dignità, i sogni, i desideri di vivere e progredire. Quale nazione può dirsi democratica e non barbara senza un popolo che possa prosperare e crescere? Perderemo la strada e stiamo continuando a perderla anche tra noi. Lasciati soli dai droni della politica nascosti nel labirinto di Casta.
Noi però non cadiamo nell'inganno che ci vuole strumenti necessari sacrificabili al bene del paese. Le cose si possono fare in altri modi. Voi non siete interessati a farlo.
Quaggiù, abbiamo capacità, lauree, professionalità, classe, bellezza, dignità, intelligenza. Mani che sanno lavorare bene. Menti che elaborano e studiano per la ricerca. Sappiamo leggere tra le righe della vostre parole. E conosciamo i diritti per cui vale la pena essere uomini e donne, lottare per mantenerli, e non diventare replicanti privi di volontà. Gentilmente, tecnicamente e freddamente fate shhhh, zittite chi non crede alle vostre ricette applicative e si rivolta, scomposto, davanti a cotanta "neutra" professoralità. Vi vediamo, agitare il simulacro del vodoo, della magia nera europea, la bambolina dello spread, del default e scuotiamo la testa. Lanciamo lassù un amaro e beffardo sorriso a vedere dopo tanta demagogia sull'equità, sui sacrifici condivisi che tutti i privilegi sono salvi, che le caste sono salve, che il liberismo più selvaggio e privo di scrupoli, viene premiato,con la vostra firma articolo 18. Che irresponsabili siamo a non voler pagar tributi alla finanza! Ad opporci ai licenziamenti .E questo debito , che scriteriati siamo stati ad accumularlo tutto noi. Così poveri e fannulloni e sfigati e seduti sul posto fisso. Innamorati e avidi dell' indennità di disoccupazione che ci permette la pura contemplazione del piatto di spaghetti.
Da lassù nessuna risposta.
Ci penseranno i droni della politica, sull'astronave Parlament One: promettono tuoni e fulmini e lavori di cesello.
E noi, è da tanto che aspettiamo la rivoluzione. C'è ancora da attendere.
Mi fermo a bere ad una fontanella, acqua bene pubblico, chissà per quanto.....
Passo e chiudo.

Wednesday, February 01, 2012

LIFE IN A DAY
Life In A Day is a historic film capturing for future generations what it was like to be alive on the 24th of July, 2010.
Executive produced by Ridley Scott and directed by Kevin Macdonald.
Soundtrack available here @ http://goo.gl/N9F6O
For more information on Life In A Day, visit http://www.youtube.com/lifeinaday.

Saturday, January 21, 2012

VILLA NECCHI CAMPIGLIO, MILANO



Video girato a Villa Necchi, patrimonio del FAI,costruita tra il 1932 e il 1935 dall'architetto milanese Piero Portaluppi, per la famiglia Necchi. La casa è stata abitata dalle sorelle Necchi fino alla loro scomparsa. Nella villa anche una collezione di quadri del primo novecento donata e pensata da Claudia Gian Ferrari e la raccolta di dipinti e arti decorative del XVIII secolo di Alighiero De' Micheli. La casa si può ovviamente visitare.

Thursday, January 05, 2012

#BINARIO 21 LA LOTTA DEI LAVORATORI DEI TRENI NOTTE WAGONSLITS, OTTOCENTO LICENZIATI.
LA LOTTA CONTINUA CON LA PRESENZA SULLA TORRE DI CARMINE GIUSEPPE E OLIVIERO. OGGI 4 GENNAIO IL SINDACO PISAPIA SI E'RECATO SOTTO LA TORRE PER ESPRIMERE L'IMPEGNO E LA SOLIDARIETA' IN FUNZIONE DI UNA SOLUZIONE POSSIBILE. TANTA LA PARTECIPAZIONE DA PARTE DI CITTADINI CHE CONTINUANO AD ANDARE ALLA STAZIONE CENTRALE PER ESPRIMERE LA SOLIDARIETA', E FIRMARE LA PETIZIONE PER I TRENI NOTTE.