ACQUARIUS RACCONTI LIQUIDI CON PANNA

Racconti, poesie, pensieri, prosodie, ricordi e anche immagini, video, musica. Liquidi come possono essere i sogni, la memoria, lo svolgersi dei pensieri, la realtà che sfugge a definizioni e limiti. Con panna perchè è bello essere golosi. Di tutto.

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Wednesday, March 28, 2012

L'importanza della memoria



Di anno in anno la spiaggia viene mangiata dal mare. D'inverno, l'acqua saccheggia le dune rimescolando spuma e granelli di sabbia. Si porta via legni e tronchi ma ne restituisce anche di nuovi, giunti dopo lunghi viaggi diversi, scorrendo insieme ai fiumi. Ho paura che questa spiaggia sparisca. E non a causa del duraturo lavoro del mare. In fondo alla lunga spiaggia stanno costruendo un mostro che non ha nulla di marino. Il Mose, una complesso di dighe di cemento che dovrebbero arginare l'acqua.
Il mostro a più teste è stato partorito dall'avidità del potere. Quella parte di potere che non sente ragioni di fronte al profitto. Quando guardo verso l'orizzonte, dove si staglia la vecchia diga con il faro, vedo il groviglio di torri e muri artificiali nascondere la laguna e l'isola di s pietro. Mi ricordo di quella spiaggia, quanto era grande, florida, ricca di sabbia e di dune e di vegetazione. La sabbia d'oro un po' ferrosa che si scalda tanto al sole. Mi ricordo i pescatori. Ero piccola. E il mondo intorno mi sembrava grande,grandissimo. La spiaggia era grande e misteriosa. Il mare mi accoglieva, mi consolava, mi esaltava. Mi calmava. Quel posto, quell'oasi di mare e di piante, di gabbiani e di nidi, di pesca. Quel posto di biciclette che si stagliano contro il tramonto, sulla diga. Quel posto di saluti marinari e barche e grigliate sulla spiaggia di notte con la luce d'argento sul mare spennellata dalla luna brillante. Quella spiaggia vive nella mia disperatamente tenace memoria che cerca di mettere un velo davanti a tutto lo scempio che i miei occhi registrano. Noi siamo fatti di memoria. Memorie che ci mostrano chi siamo, che ci indicano dove andare e cosa cercare ancora. Anche il più piccolo ricordo compone la storia collettiva delle nostre vite. Così firmo le petizioni contro il mostro, continuo a parlare della spiaggia e di com'era per non dimenticare. E continuare a lottare.

Thursday, March 22, 2012


Caro Governo Monti
anzi,
Spettabile governo Monti
forse meglio,
Governo Monti,
Signori del Governo,
Signor Presidente del Consiglio,
Signori Ministri, ci sentite, da lassù? Vi vedo molto lontani, una preoccupante significativa distanza dal nostro pianeta. Qui base terra-paese-Italia-lavoratori, ci sentite? passo.
Dalla vostra piattaforma spaziale accessoriata, con quei bei vestiti stirati, le messe in piega fresche spruzzate di lozioni e lacche leggere, le cravatte cucite a mano, i gioielli di famiglia,le sciarpe di seta svolazzanti, le borse di pelle lucida, le lauree e i master nei cassetti delle vostre cabine personali, la vostra ricchezza e il vostro benessere talmente scontati da esser per voi acquisisti e secondari, da lì,voi affidabili professori, avete provveduto con ordine di priorità e dedizione, da veri secchioni, a riconfigurare e programmare la nostra prossima vita. Esistenze povere, impoveriemento, povertà. Avete lanciato il programma mancanza di futuro. Cosa faremo nei prossimi anni, signori professori, nerds della piattaforma lassù? Quale sarà la crescita del paese, la nostra crescita?, Ci danneremo perchè i nostri figli non avranno lavoro. Urleremo nella notte come lupi affamati perchè il lavoro lo avremo perso anche noi.Perderemo insieme alle cose materiali, la dignità, i sogni, i desideri di vivere e progredire. Quale nazione può dirsi democratica e non barbara senza un popolo che possa prosperare e crescere? Perderemo la strada e stiamo continuando a perderla anche tra noi. Lasciati soli dai droni della politica nascosti nel labirinto di Casta.
Noi però non cadiamo nell'inganno che ci vuole strumenti necessari sacrificabili al bene del paese. Le cose si possono fare in altri modi. Voi non siete interessati a farlo.
Quaggiù, abbiamo capacità, lauree, professionalità, classe, bellezza, dignità, intelligenza. Mani che sanno lavorare bene. Menti che elaborano e studiano per la ricerca. Sappiamo leggere tra le righe della vostre parole. E conosciamo i diritti per cui vale la pena essere uomini e donne, lottare per mantenerli, e non diventare replicanti privi di volontà. Gentilmente, tecnicamente e freddamente fate shhhh, zittite chi non crede alle vostre ricette applicative e si rivolta, scomposto, davanti a cotanta "neutra" professoralità. Vi vediamo, agitare il simulacro del vodoo, della magia nera europea, la bambolina dello spread, del default e scuotiamo la testa. Lanciamo lassù un amaro e beffardo sorriso a vedere dopo tanta demagogia sull'equità, sui sacrifici condivisi che tutti i privilegi sono salvi, che le caste sono salve, che il liberismo più selvaggio e privo di scrupoli, viene premiato,con la vostra firma articolo 18. Che irresponsabili siamo a non voler pagar tributi alla finanza! Ad opporci ai licenziamenti .E questo debito , che scriteriati siamo stati ad accumularlo tutto noi. Così poveri e fannulloni e sfigati e seduti sul posto fisso. Innamorati e avidi dell' indennità di disoccupazione che ci permette la pura contemplazione del piatto di spaghetti.
Da lassù nessuna risposta.
Ci penseranno i droni della politica, sull'astronave Parlament One: promettono tuoni e fulmini e lavori di cesello.
E noi, è da tanto che aspettiamo la rivoluzione. C'è ancora da attendere.
Mi fermo a bere ad una fontanella, acqua bene pubblico, chissà per quanto.....
Passo e chiudo.