ACQUARIUS RACCONTI LIQUIDI CON PANNA

Racconti, poesie, pensieri, prosodie, ricordi e anche immagini, video, musica. Liquidi come possono essere i sogni, la memoria, lo svolgersi dei pensieri, la realtà che sfugge a definizioni e limiti. Con panna perchè è bello essere golosi. Di tutto.

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Monday, February 04, 2013

VETRO SOFFIATO POESIE DI SERENA D'ARBELA (2012)




Vetro Soffiato - poesie di Serena D'Arbela (edizione dicembre 2012)
prefazione di Valentino Zeichen
illustrazioni di Valeria D'Arbela
copertina e immagini di Sergio De Lazzari
Layout Pera&Mela
video e immagini di Marfeda
musiche di
Renald de Matrexasse - Seize , Vingt Janvier   da Ephemerides
Oleg Bobkov - Time after time (da Tunguska Electronic Musik Society)
Noise Dream - Cautiva
Sagnik Basu - Bloom Mechanism
www.jamendo.com

Serena D'Arbela nasce a Firenze e vive a lungo a Venezia.Nel 62 si trasferisce a Roma dove tuttora abita ed opera. Laureata in Scienze politiche a Padova ,i suoi interessi sono da sempre concentrati sulla scrittura e sull'immagine filmica e poetica ed hanno  avuto la loro nascita ideale e sviluppo a Venezia in una non comune simbiosi creativa con la gemella Valeria valente pittrice. Traduttrice, scrittrice, giornalista , Serena ha collaborato con numerose riviste d'arte e di cinema fra cui ArteCultura e Filmcritica e curato rassegne d'arte cinematografica e presentazioni di artisti a Venezia,Roma,Milano. Da anni collabora con il periodico dell'ANPI Patria indipendente con recensioni cinematografiche. Sta lavorando ad una autobiografia ed altri romanzi.
Pubblicazioni :
1964-Traduzione di PORT ROYAL di Augustin de Sainte Beuve ed Sansoni,Firenze
1979 --Cercare altre mani, Ed Forma Spazio Pensiero,Avezzano (POESIA)
1981-Nuovo cinema polacco: l'inquietudine e lo schermo, da Wajda a Zanussi, Ed Napoleone,Roma.
1986-Messaggi dallo schermo: cinema cecoslovacco degli anni ottanta,Editori Riuniti,Roma.
1989- I Maestri di Praga,Ed ISCA,Milano.
1995-Variazioni, Grafiche Di Censo,Avezzano( POESIA)
1999-Serenissima Ed Pangloss  Iasillo Grafica srl Roma  (POESIA)
2000- Siete proprio veri? Ed Tracce Pescara- ( ROMANZO)
2012- Vetro soffiato layout Pera&Mela  Ed fai-da-te Roma ( POESIA)

Per ulteriori informazioni sul libro e l'autrice
serenadarbela.blogspot.com  

Prefazione di Valentino    Spirito del fuoco


Finalmente Serena D'Arbela ricompare con una nuova raccolta
poetica, dopo un intervallo di tempo che si può quantificare
in quasi tre lustri. Quella precedente, quanto lontana, era
contrassegnata da un glamour veneziano (città d'adozione
dell'autrice) dalla nobiltà stilistica. Una poesia che rispecchia
ampie visioni interiori incandescenti e subito spente da un
distacco montaliano. Già allora la sua officina poetica si
sarebbe ispirata ai giochi dell'ottica dei caleidoscopi linguistici
che moltiplicano i significati della lirica sfuggente.
Il titolo di questa sua raccolta Vetro soffiato evoca le bolle di
sapone soffiate dai mantici polmonari della sensibile bambina,
nel corso della sua infanzia giocosa. Ma, quasi senza
avvertenze, rimanda all'imprevista scoperta di ritrovarsi
adulti, ormai cavie nel laboratorio della vita; materia fluida
che il tempo col tempo solidifica nelle sculture mortali.
L'autrice guidata dai moti del furore si esalta teatralmente
nell'investigazione romantica della nostalgia e, dantescamente,
visita il cimitero del passato, da dove riporta in vita i cari
fantasmi: amici, parenti, amori; bilanci, slanci, addii.
Qui deflagra lo scacco metafisico e nasce lo sdegno contro il
precipitoso divenire.
È in questo turbinoso rievocare che la poeta riscopre la
bambina che è stata, mentre soffiava bolle di sapone. Il sapone
si è vetrificato nelle future meraviglie delle trasparenze
poetiche.
Ora la bambina poeta soffia lo spirito pneumatico - non più
sapone - dentro il caos della materia capricciosa che lei
modella nei versi. Lo spirito del fuoco è la magia di questa
poesia. Infine prevalgono i fatti: è mancata Valeria, la cara
sorellina, valida pittrice ed anche il nostro comune amico Alfio,
fotografo d'opere d'arte e mondane. Questa autobiografia
poetica è un medicamento per chi ne legge le ricette, poichè le
giuste domande sono il sapere di tutti i nostri disperati
interrogativi.
A chiusura di questo sorvolo della raccolta di Serena,citerei la
prima strofa della bruciante poesia intitolata Scatola di
fiammiferi «Apritemi per favore / dentro di me giacciono /
smarriti fiammiferi / accendeteli insieme».
(Valentino Zeichen)