Tuesday, May 29, 2012
Da lontano i palazzi in costruzione nel quartiere Garibaldi Isola di Milano spuntano dalle case cambiando completamente il profilo della città. Illusioni di volumi diversi, di prospettive movimentate. Vetro che rifrange e riflette la luce bianca del cielo metropolitano. Luci che rimbalzando, percuotono le finestre delle case vicine piegandone gli infissi attraverso il calore sviluppato.E scontento. Rabbia degli abitanti delle case che all'ombra di questi mostri ne ricevono infuocate lingue di calore. Manca la luce in questi corridoi e quella che arriva brucia e dardeggia. Cemento, chilometri di cemento, passanti, corridoi, tunnel, pinnacoli che ammiccano con luci rosse stroboscopiche a testimoniare nella notte che quelle ombre di vetro e di cristallo ci sono e sono vere. Monoliti lisci, alti. Una città che cambia e non cerca l'armonia, non mette in relazione palazzi con ambiente verde vivibile. La città fantasma delle macchine e del traffico. E mentre si caccia da palazzi disabitati e in rovina la creatività dell'arte e della cultura,che avrebbe potuto donare loro una nuova identità, condivisione e vita reale, crescono nuovi funghi atomici d'acciaio, simbolo prepotente del potere e degli affari.
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