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Thursday, December 19, 2013

Giustina e Valeria, sisters art

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Eventi culturaliGiustina e Valeria, sisters art


di Norman Zoia
Un'amicizia lunga una vita. Già nel titolo di una Mostra che è collettivo Omaggio a due artiste, Prestento e D'Arbela, legate nel creare e nel quotidiano. Alla Casetta della Musica di Latina.


Una storia di sorellanza culturale che prende callo tra le calli di una Venezia spesso ricorrente nei dipinti di Valeria. Deliziato di avere a tratti condiviso il suo periodo milanese, pittorico, umano e politico, ecco che qui di seguito, non avendo approfondito il percorso multidisciplinare di Giustina, mi limito a trascrivere quanto per Valeria composto nel contesto dell'evento-tributo curato dalla sorella Serena insieme a Leonardo Faccioli, Massimo Pompeo ed Elisa Rinaldi. Tantissimi per altro gli autori che con versi e opere hanno sottolineato l'affetto e la stima ricordando le loro amiche di colore e segno e gesto. Inaugurazione alle 18 di sabato, a ridosso del solstizio d'inverno, impreziosita dai cori del gruppo EquiVoci diretti dal maestro Marco Onorato e dalla proiezione di workvideo realizzati da Marina Ferrante, Dante Ferrante e dalla stessa Serena D'Arbela. L'allestimento prosegue per due mesi esatti.
Acqua D'Arbela: Svagata e vagante e coraggiosa madre / col suo càlamo è poi china sulle chine / dietro il tavolo in fondo a quel salone / che pare un veliero, così la ricordo stare... / poca attenzione al mostrarsi o a sgomitare, / ma quali vestiti e scarpe e borse e cappelli! / Contano solo i colori, i segni dei suoi inchiostri, / contano le rosse pastasciutte nella calda cucina / dove stuoli di artisti e di poeti si sono addescati / ché si era nella Milano da bere solo all'Angolo / o al Capolinea o nelle vecchie osterie dei Navigli / prima che i designer, gli stylist, gli architetti / ci mettessero il loro brand e sbottegassero / Ripa & Alzaia e facessero man bassa / della memoria storica, penso a Valeria allorché / la clessidra dei tempi scandiva il beat & il rock / & il folk & il jazz & il prog & l'ethno-sound / & la canzone d'autore & quel dolce carillon / delle meraviglie che girava dalle sue giostre / con gli sbrigliati cavalli e gli apribottiglie / che come soldati in donchisciottesca guisa / aprivano i loro metalli in un abbraccio d'acqua ragia, / di acqua marcia, di acquaforte, diacqua d'arbela / passata dai Bastioni e da Rialto, sul Lungotevere / e da Ponte Vecchio, acqua che aveva lo stesso sapore / della neve a Levanto, della Senna a maggio inoltrato / e dell'oceano aperto. Aperto come quel cielo lontano / dove il disegno è divino, dove forse mi potrà sentire / se troverò la giusta onda dentro un porto sereno.
(sopra: Bosco in città by Valeria D'Arbela)
Pubblicato da piave in data Giovedì, 19 Dicembre 2013






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