ACQUARIUS RACCONTI LIQUIDI CON PANNA

Racconti, poesie, pensieri, prosodie, ricordi e anche immagini, video, musica. Liquidi come possono essere i sogni, la memoria, lo svolgersi dei pensieri, la realtà che sfugge a definizioni e limiti. Con panna perchè è bello essere golosi. Di tutto.

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Saturday, May 07, 2011

Il Piave - COM'E' ALCHEMICA VENEZIA NEL CANTO DI VALERIA D'ARBELA

di NORMAN ZOIA
























Tornata nei rossi pascoli del cielo agli albori del nascente millennio, Valeria d'Arbela (1930-2002) ci ha lasciatoun'eredità di reticolanti segni e serenissimi colori.
I suoi lavori e si suoi pensieri hanno avuto il debito spazio nel contesto si una retrospettiva alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna "Ca' Pesaro" con il patrocinio dei Musei Civici Veneziani. Mezzetinte dal tenore talvolta placido (come il nome dell'amata sorella ispirato all'appellativo della città lagunare) o portatrici d'impeto marinaio (per una delle sue umane creature infatti, lei stessa pittrice e poeta - al maschile assoluto - dal mare ha preso il corrispondente battesimale e oggi Marina riconsegna in qualche misura quelle oscure sensazioni attraverso brandelli di alberi naufragati tra una briccola e un vecchio barcone o sul grigio acciottolato di una notturna calle, silenziosa come un sospiro interiore). Forme di un canto, dentro alle stanze di una personale impostazione del processo creativo, una corrente solo sua, che oltre agli scorci di un vissuto in perfetto stile dogaressa, ancorché popolare, contiene richiami agli altri suoi luoghi del quotidiano mestiere di sopravvivere (nel senso più alto, cioè di vivere sopra il delirio della moderna ottenebrante civiltà), citando Pavese, la sua luna & i suoi falò, ma anche il naviglio pavese, fino al biondo e malmenato Tevere. Tra un cavallo, uno specchio, un pontile, l'armatura di un inquieto cavaturaccioli o la preghiera profana di un giostraio... c'è dentro tutto: Dante, Sergio, Primo, il professor Ferrante, l'altra sua figlia Simonetta (pure lei in odore di poesia). E poi Pia e Ben e Antonello e Gianfranco e Sal e Angela e Lillo & signora. E la casa nel bosco sul Ticino, il circolo della donna, le gallerie, la dimora-veliero di Corso Genova dove le opere germogliavano con sofferenza e gioia sul tavolo della cucina, ai bordi di una spaghettata sempre pronta per tutti e tanta musica autoprodotta. E ci ritrovi i bar di Brera e moltitudini di suonatori e artisti di strada. E le puttane di una volta e il Capolinea del jazz e dei tram e le nostre paure, per almeno un po' dirottate in rimessa, fino alla prossima aurora. Oh, cari e teneri cartoncini bristol! Oh, dolci chine e dure arrampicate! Eppure ci saranno ancora storie da scrivere, da disegnare, da ballare, da piangere. Storie appena sfiorate da un brivido di sole. Storie che sono da sempre nel cuore. E nell'aria. Alla prossima allora. Ciao, Valeria!
Pubblicato da Piave in data Mercoledì, 04 Febbraio 2009

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