ACQUARIUS RACCONTI LIQUIDI CON PANNA

Racconti, poesie, pensieri, prosodie, ricordi e anche immagini, video, musica. Liquidi come possono essere i sogni, la memoria, lo svolgersi dei pensieri, la realtà che sfugge a definizioni e limiti. Con panna perchè è bello essere golosi. Di tutto.

Montaggio creato Bloggif

Wednesday, August 19, 2009


Di NORMAN ZOIA

FINCHÈ C'È MUSICA CHE VA
1969. La Primavera di Praga, sviluppatasi nella stagione precedente, nell'Anno degli Anni per molti di noi, finisce con il sacrificio di Jan Palach. Si chiude a gennaio, come la Preghiera di De Andrè che, giusto trent'anni dopo, sempre a gennaio si troverà di fronte a quella signora morte spesso cantata.
1969. Estate. Viene trovato il corpo di un suonatore di chitarra e di ocarina, di dulcimer e di mille altri strumenti. Come una pietra è rotolato in piscina. Il suo nome è Brian Jones.
1969. Mentre inizia la terza decade di luglio, l'uomo sbarca sulla luna e vi pianta la bandiera americana, quella stessa bandiera che quaggiù i ragazzi bruciano per protesta contro la guerra nel Vietnam.
1969. Ferragosto. Altri ragazzi in divisa portano con gli elicotteri i musicisti sul grande palco montato nella contea di Woodstock. Non c'è altro modo per raggiungerlo perché si aspettavano cinquantamila presenze e ne arrivano dieci volte di più. Non c'è la logica del business. La figura dello sponsor per altro, almeno qui da noi, devono ancora inventarla. Il padre di tutti i Concerti è aperto da un artista di colore, Richie Evans, che proprio in quel contesto, improvvisando fraseggi intorno alla parola “libertà”, fa nascere la leggendaria Freedom. In scaletta, con Joe Cocker, gli Who, Joan Baez, Crosby Still Nash & Young e tanti altri meravigliosi musicisti, anche un latinoamericano, Carlos Santana, che sale sul palco da sconosciuto e vi scende da star mondiale.
1969. Due giorni dopo l'Assunta. Col più politico degli inni, strappato a morsi mancini dalla Stratocaster d'ordinanza, tra simulazioni di esplosioni e vere lacrime, è Jimi Hendrix, un altro muso nero a chiudere la tre giorni di paceamoremusica. Da allora, il disegno della colomba accovacciata sul manico di una chitarra, perfetto simbolo dell'evento, ci rincorre attraverso i fragori di altre guerre, quasi tornasse a chiederci di credere ancora alla libertà di un sogno.
2009. Forse qualcosa sta cambiando. Ecco un altro uomo nero. E' Presidente degli Stati Uniti.
2009. E' come ieri, 17 agosto, che si chiudeva Woodstock. E oggi se ne va Nanda, che con certa America molto ha avuto a che fare, che una certa America proprio lei ce l'ha fatta conoscere. Ma che ha avuto a che fare anche con De Andrè. Come il sottoscritto ha avuto a che fare, seppure in forma minore, e con lei e con lui...
1969. Mi presentavo come Norman Popel all'epoca.
1979. Da allora ho ripreso il cognome anagrafico: Zoia. Però firmerei volentieri questo piccolo resoconto con: Noi che veniamo dal '68, ma che poi saremmo venuti bene anche dal '69!*

*Brian Adams, nella sua Summer of '69, racconta della gran passione per la musica e della sua prima band. Nel libero adattamento in italiano, che ho curato per i Vanadium (anche se poi il pezzo non è stato incluso nel cd NEL CUORE DEL CAOS per un problema di permessi), ci ho volontariamente inserito il seguente verso: “Nelle cantine a rifare / Jimi che non muore mai...”. E il pezzo l'ho chiamato Finché c'è musica che va...



Woodstock compie 40 anni, come uno dei tanti bimbi nati in quei giorni, tra pioggia, sole, sorrisi, gioia e tanta musica in quel meraviglioso e lontano agosto 1969, mentre i Ten Years After tuonavano I'm going home, Jimi Hendrix scarrellava rapido sulle corde Purple haze e Joe Cocker srotolava la sua voce ruggente in With a litle help from my fiends. Qualche nome a nome di tutti i grandi presenti. Alcuni non ci sono più. Caduti giù dal burrone, spinti oltre il limite della loro stessa vita alla ricerca della verità. Altri sono cambiati. In quel 1969 tutto era possibile.




No comments: